martedì 25 agosto 2015

A piedi da Magome a Tsumago lungo l’antica via dei samurai

Oggi lasciamo Kyoto molto presto perché questa sera vogliamo arrivare a Matsumoto, la graziosa città di montagna a nord di Tokyo, sede di un importante castello e punto di partenza per l’esplorazione delle Alpi Giapponesi e della valle del Kiso. È proprio questa valle che noi vogliamo percorrere oggi, facendo un trekking di circa 8 km tra le due vecchie stazioni di posta di Magome e Tsumago, diventate nel tempo dei bei villaggi di montagna.

Non sono tanto i circa 380 km che separano Kyoto da Matsumoto il problema, quanto il fatto che bisogna cambiare diversi mezzi per arrivare a Magome e poi ripartire da Tsumago, tenendo conto che dobbiamo ricavarci 4 ore per la passeggiata. In pratica, le nostre tappe di oggi sono: in treno da Kyoto a Nagoya con il Nozomi (150 km in 35 minuti), altro treno locale da Nagoya a Nakatsugawa (80 km, 75 min), infine bus da Nakatsugawa a Magone (10 km, 30 min).

A questo punto lasciamo i bagagli più grossi all’ufficio turistico di Magome, che per 500 yen l'uno ce li porta all’ufficio turistico di Tsumago. Finito il trekking abbiamo il bus alle 14.09 che da Tsumago ci porta alla stazione dei treni di Nagiso (4 km, 10 min) e alle 14.44 il treno da Nagiso a Matsumoto (130 km, 2 ore). Tutti questi orari li abbiamo ottenuti con una veloce ricerca su internet.

Fino ad ora in Giappone non abbiamo mai preso il famoso treno super veloce Shinkansen, perché non abbiamo fatto il JR Pass, l’abbonamento che permette di prendere tutti i treni, esclusi i super express Nozomi. Secondo noi non conviene. Però uno lo vogliamo provare e decidiamo di farlo qui, tra Kyoto e Nagoya. Il treno locale impiegherebbe due ore e mezza a percorrere questi 150 km, mentre lo Shinkansen Nozomi solo 35 minuti (il primo costa 20 euro, il Nozomi 45).

Quello che stupisce dei treni veloci giapponesi non è tanto la loro velocità, i nostri FrecciaRossa viaggiano tra Milano e Roma ad una media di 200 km/h, contro i 230 km/h di media dei treni Shinkansen tra Kyoto e Tokyo, quanto la loro frequenza. Nelle ore di punta ne passa uno ogni 7 o 10 minuti. Abbiamo scoperto che su questi treni si possono risparmiare circa 8 euro chiedendo il biglietto “senza prenotazione del posto”, a parte qualche treno si trova comunque posto a sedere.

Così, oggi, partendo alle sei di mattina, alle 9.30 siamo a Magome. Lasciamo i bagagli che ritroveremo a Tsumago e alle dieci cominciamo la passeggiata lungo la vecchia strada postale del periodo Edo (1603-1868) chiamata Nakascendo, una delle cinque che collegavano Kyoto a Tokyo. Nonostante la sua lunghezza (500 km) e il percorso accidentato, molti viaggiatori del passato la preferivano perché era considerata più sicura della strada del litorale, la Tokaido.  

Lungo il percorso c’erano ben 69 stazioni di posta per riposarsi e fare rifornimento. Queste stazioni s’ingrandirono un po’ alla volta fino a diventare dei villaggi o delle piccole città. Con la fine del periodo Edo le strade persero importanza e andarono in rovina. Ma, mentre la Tokaydo lungo il litorale è stata inghiottita dall’urbanizzazione, il cuore della Nakasendo, tra le montagne, ha conservato il suo aspetto originario.

Gli 8 km che separano le due vecchie stazioni di posta di Magome e Tsumago sono considerati i più suggestivi di tutto il lungo percorso, in parte restaurato mantenendo la pavimentazione dell’epoca. Anche i due villaggi hanno ritrovato l’atmosfera del periodo Edo, dopo che le case in legno sono state restaurate, la strada principale pedonalizzata e i cavi elettrici interrati. Tsumago, soprattutto, assomiglia ad un piccolo museo a cielo aperto. Vi sono stati girati numerosi film e spettacoli televisivi.

Appena usciti da Magome il sentiero lastricato si inoltra tra risaie, piantagioni di bambù e di tè verde. Le case che incontriamo sono immerse nella natura e quasi sempre hanno intorno un orto ben coltivato. Subito la strada si inerpica nella montagna salendo fino a 800 metri di altezza (Magome è a 600 m, mentre Tsumago a 400 m), l’odore della foresta profuma l’aria e il rumore di una cascata risuona tra le rocce.

Lungo la strada si incontrano dei punti di ristoro con all'interno grandi sale da tè circondate da pareti scorrevoli e il pavimento di tatami in paglia di riso. Al centro c’è l’irori, il focolare giapponese, acceso e, sopra la brace, una pentola appesa a una catena fissa sul tetto, che ha le travi annerite dal fumo. Il tè non si paga, volendo si lascia un’offerta.

Arriviamo a Tsumago alle 13, abbiamo un’ora per visitare questo paesino pieno di turisti e con case di legno scuro. Forse valeva la pena fermarsi qui a dormire e gustarci l’atmosfera di questo posto quando tutti se ne sono andati, magari dormendo nelle minshuku, le storiche locande, la cui differenza sostanziale rispetto alle ryokan è l’atmosfera più familiare, perché tutti si riuniscono intorno al focolare. Sarà per la prossima volta.

Recuperati i nostri zaini prendiamo il bus e poi il treno locale che passa in mezzo a villaggi immersi nel verde e a distese di risaie infinite. Il treno ha grandi vetrate e il conducente è lì davanti a noi, quasi stesse guidando un bus. A Matsumoto prendiamo posto nella nostra Marumo ryokan, siamo fortunati perché ci spetta la stanza più grande, con una finestra rivolta verso il piccolo giardino di roccia all’interno. Malgrado il costo (8 euro l’una) prenotiamo due colazioni per il mattino successivo, che si riveleranno essere all’altezza di questa struttura, una vecchia locanda del periodo Edo. Ceniamo in centro, dove c’è una festa paesana, del tutto simile a quelle che si tengono da noi, con musica, grandi tavolate e cibo locale.

L’attrazione maggiore di Matsumoto è il suo castello in legno, risalente al 1595, il più antico del Giappone. Lo visitiamo l’indomani, insieme a tantissimi giapponesi arrivati da ogni parte del Paese. Nel primo pomeriggio saliamo in bus (più veloce e più economico del treno, che da qui deve fare un giro più lungo) e partiamo per Tokyo, la nostra meta finale.

Il treno superveloce Nozomi, 280 km/h di massima, 230 km/h la velocità media tra Kyoto e Tokyo
Da Kyoto a Tokyo un Nozomi ogni sette minuti
Campi di riso lungo il tragitto in treno
La stazione di posta di Magome, oggi diventata un villaggio
Una noria (mulino ad acqua) a Magome
Il "far west" giapponese
La via pedonale di Magome in salita
Un tratto ristrutturato dell'antica via dei samurai
Un cartello invita a suonare per allontanare gli orsi
Un bivio lungo la strada che porta da Magome a Tsumago
Una serie di  Buddha in pietra lungo il percorso
L'irori, il focolare giapponese dentro una casa da tè lungo il percorso
La via Nakasendo era lunga 500 km
Una locanda lungo la strada
Il pavimento in tatami intorno al caminetto
Stanchezza verso la fine del percorso
La stazione postale di Tsumago
Un ponte in legno a Nagiso, vicino alla stazione dei treni
La nostra Marumo ryokan a Matsumoto, al piano terra c'è una locanda
La nostra stanza nella Marumo ryokan 
Il piccolo onsen all'interno della ryokan, l'acqua a 42° è al limite della scottatura
La colazione del mattino
Il castello di Matsumoto è il castello in legno più grande del Giappone. Risale al 1595.

Vista di Matsumoto e delle montagne circostanti dalla torre del castello
Nella ryokan si gira scalzi e si mettono le ciabatte per andare in bagno. Si può notare il piccolo lavandino con il recupero dell'acqua per lo sciacquone 

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