mercoledì 12 agosto 2015

Il santuario shintoista dell’isola di Miyajima

Itsukushima è un santuario shintoista che si trova nell’isola di Miyajima, a poca distanza da Hiroshima, inserito nell’elenco dei patrimoni dell’UNESCO. È così importane da avere migliaia di succursali in tutto il Paese. Il santuario è stato costruito su quest’isola perché ritenuta sacra, la sua fondazione si colloca tra il VI e l’VIII secolo.

Il complesso principale, costituito da una serie articolata di costruzioni su palafitta, è circondato da strutture ausiliarie funzionali allo shintoismo e al buddhismo, tra cui alcuni santuari, una pagoda a cinque piani e una a due piani. Vista la sacralità del luogo, per molti secoli l’ingresso all’isola è stato vietato. Ora è facilmente accessibile tramite un traghetto, ma per mantenerne la purezza, dal 1878 non sono ammesse nascite o morti nei pressi del santuario. Le donne incinte e i malati terminali sono allontanati.

Il torii, portale d’ingresso al luogo sacro, costruito in mare di fronte al tempio principale, è uno delle maggiori attrattive turistiche del Giappone. La foto che lo ritrae con il Monte Misen sullo sfondo è una delle più pubblicizzate. Il torii è alto 16 metri ed è costruito in selezionatissimo legno di canfora. Può essere visitato a piedi durante i momenti di bassa marea, mentre è raggiungibile solo in barca quando l’acqua sale, similmente a come accade al Monte Saint Michel in Francia.

Finita la visita del tempio saliamo in cima al Monte Misen a piedi, invece di usare la comoda funivia. Il sentiero dentro il bosco è molto bello, ma i 530 metri di dislivello si sentono tutti sulle gambe, anche a causa dell’alta umidità dell’aria. Impieghiamo un’ora e mezza per arrivare in cima, dove ci addormentiamo sotto le tettoie in legno, mentre sullo sfondo si vedono le isole dell’arcipelago. Quando ci svegliamo, forse dopo un’ora, cominciamo la veloce discesa, fermandoci a visitare il bellissimo tempio buddhista di Daisho-in, con infinite piccole statue del Buddha. Abbiamo impiegato quattro ore tra salita e discesa, riposo compreso.

Intanto, giù nel paese c’è gran festa. Dal santuario di Itsukushima, fino al porto da cui salpano i traghetti per la terra ferma, è tutto un via vai di persone e una fila continua di bancarelle con ogni sorta di cibo. In prima serata sono previsti i fuochi d’artificio lanciati da una piattaforma nel mare, posta proprio dietro al torii. Una marea di fotografi ha piazzato i cavalletti fin dal mattino per prepararsi all’evento. Ci dicono che i festeggiamenti sono legati alla “ricorrenza dei morti”.

Decidiamo di fermarci a vederli anche noi, ma ci preoccupiamo dell’enorme quantità di persone presenti e ci chiediamo se riusciremo a salire sul traghetto una volta finiti i fuochi. Nell’attesa entriamo in un ristorante per mangiare l’okonomiyaki, la specialità del luogo, una sorta di frittata cucinata su una piastra rovente, la chiamano la “pizza giapponese”. È così buona che facciamo il bis. Per sicurezza ci fermiamo a guardare i fuochi vicino al ferry, in modo da essere tra i primi a partire. Belli i fuochi, ma niente di nuovo rispetto ai nostri. Alle 20.30 siamo già sul traghetto di ritorno verso Hiroshima, da dove eravamo partiti 12 ore prima.

Costo del cibo
Girando per le città giapponesi notiamo che il cibo non è poi così costoso, a parte la frutta che ha prezzi elevatissimi: le angurie vengono vendute a 30 euro l’una, l’uva a 4,4 euro al grappolo e le mele a 3 euro l’una, mentre le banane ne valgono solo uno!

Problemi di prelievo risolti con “7 Eleven”
Abbiamo finalmente trovato i bancomat che accettano anche le nostre carte del circuito Maestro. Sono quelli della catena di piccoli supermercati della “7 Eleven”, diffusissimi in tutte le città. Abbiamo prelevato fino a 50.000 yen alla volta. 

Torii fluttuante, il portale d'ingresso al tempio, in un momento di bassa marea
Il tempio shintoista Itsukushima in un momento di bassa marea
Ragazzi in kymono a spasso per l'isola
Anche lui alla moda
Incontri durante la salita al Monte Misen
Vista dalla cima del Monte Misen a 530 metri di quota
Centinaia di piccoli buddha con il berretto fatto rigorosamente a mano
Il tempio costruito su palafitte, sullo sfondo una delle sue pagode da cinque piani 
Lanterne di metallo e di carta dentro il tempio
In attesa dei fuochi d'artificio serali
Il torii è il sito più fotografato del Giappone
Momento di preparazione dell'okonomyaki, la "pizza giapponese"
Costo di un'anguria a Okayama 4000 yen = 30 euro!
Un grappolo d'uva 4,4 euro e una mela quasi 3 euro!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.