mercoledì 19 agosto 2015

L'euforica Osaka

Da Okayama ad Osaka ci sono 176 km, che percorriamo con un treno locale in due ore e mezza. Alle 10 siamo già nell’albergo Sunplaza II, prenotato con Booking. Si trova all’uscita della metro di Dobutsuenmae, in un’area dove ci sono almeno una dozzina di hotel economici. Il Sunplaza è scadente, ma eravamo preparati: per 18 euro in due non si può pretendere molto in Giappone.

Qualche giorno fa, quando avevamo cercato una sistemazione in questa città non c’era molto, questo albergo e pochi altri più distanti; almeno qui siamo vicini ad alcune delle attrazioni più importati. Poi, la camera sarà pure di soli 6 mq e con il bagno in comune, ma costa meno che in India, con una pulizia giapponese. Abbiamo un pavimento in tatami e il futon (il materasso giapponese), in perfetto stile locale. Per una notte potevamo rischiare.

Osaka è una città enorme, seconda forse solo a Tokyo per quanto riguarda i grattacieli e l’euforia che si percepisce girando per le sue vie. Già la nuovissima stazione ferroviaria è un’opera architettonica: tutta in vetro e acciaio, con scale mobili che permettono di salire fino alla Tokino-Horba Plaza, dove si trovano dei caffè, un orto sperimentale con vari tipi di coltivazioni e una bella vista sull’Umeda Sky Building e altri quartieri sgargianti. La sua parte più sorprendente è l’enorme tetto in vetro spiovente sopra i binari… e viene spontaneo chiedersi: ma quanti soldi hanno ‘sti giapponesi?

Nel primo pomeriggio facciamo l’itinerario pedonale consigliato dalla Lonely Planet che parte dell’Amerika-Mura, un quartiere di tendenza, dominato da una copia della Statua della Libertà, e finisce a Dotonbori, il fulcro della vita notturna, e diurna, di Osaka. Lungo il percorso, sommerso dai grattacieli, si trova il tempio di Hozen-ji con un Buddha in pietra tutto ricoperto di muschio, dovuto al fatto che la gente rende omaggio alla divinità aspergendo con un po’ d’acqua la statua.

C’è così tanta gente nelle vie che si diramano da Dotonbori che si fa fatica a camminare. Stessa cosa la sera quando ci torniamo per mangiare gli udon che ci piacciono tanto. Le luci al neon, la musica assordante, i pupazzi, i mostri e le sagome di animali che “piovono dal cielo”, ci fanno quasi preferire la nostra misera camera di 6 metri quadrati alle vie di Osaka. Prima di fuggire proviamo il tako-yaky in uno dei tanti locali lungo i canali del quartiere, è un specialità regionale che assomiglia ad un dolce, ma sono in realtà polpettine di polpo in pastella.

Nel tardo pomeriggio risaliamo in metrò per tornare nella zona della stazione e gustarci il tramonto dalla piattaforma aperta, posta a 170 metri di altezza, dell’Umeda Sky Building. Il momento migliore è quando si accendono tutte le luci e non è ancora buio: Osaka mostra tutta la sua bellezza di città moderna. L’enorme ruota panoramica illumina la stazione di colori diversi, dicono sia la ruota più alta di tutto il Giappone (è sempre così: la ruota più grande, il grattacielo più alto, la piazza più grande…ecc. ecc…). A proposito: ad Osaka c’è l’acquario più grande del Giappone ed uno dei più grandi al mondo… a noi basta così e ce ne andiamo a letto.

nota: le ultime foto di questo post riguardano il grazioso centro storico di Kurashiki, una cittadina a pochi chilometri da Okayama.

Le scale mobili della moderna stazione di Osaka
I tetti trasparenti sopra i binari 
Coltivazioni d'uva sul tetto della stazione ferroviaria
La copia della statua della libertà nel quartiere Amerika Mura di Osaka
La variopinta zona di Dotombori...
...le vie del quartiere sono sempre piene di gente
Tempio Hozen-ji: un fedele sta lanciando dell'acqua sulla statua coperta di muschio 
L'Umeda Sky Building alto quasi 200 metri potrebbe sembrare una versione avveniristica dell'Arco di Trionfo di Parigi
Cinque piani di scale mobili permettono di arrivare all'anello più alto dell'Umeda Sky Building
La vista sul fiume dall'Umeda Sky Building
Il fascino notturno di Osaka
Il quartiere di Dotombori di sera
Le banchine del fiume Dotombori-gawa sono state trasformate in graziose zone pedonali
La preparazione del Tako-yaki, tipico di Osaka (polpettine di polpo in pastella)
Tramonto sui canali del quartiere storico di Kurashiki, non lontano da Okayama

Vecchi tetti nel quartiere Bikan di Kurashiki

Ancora edifici storici che costeggiano un vecchio canale
Anche loro a passeggio... sono ben quattro!

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