giovedì 27 agosto 2015

Tokyo: moda, architettura, musei, trasporti, cibo

Tokyo conta circa 15 milioni di abitanti, la seconda capitale al mondo per popolazione dopo Pechino; malgrado il flusso ininterrotto di persone che invade quotidianamente le strade, in questa città tutto è organizzato, essenziale, scorrevole, pulito, accessibile: è come fare un salto nel futuro. Per non parlare dello shopping che non si può evitare dopo aver osservato i giapponesi indossare con eleganza gonne viola e scarpe da Pippi Calzelunghe.

Con l’autobus da Matsumoto arriviamo a Shinjuku, uno dei quartieri centrali di Tokyo. Sono passate da poco le 16, il momento giusto per salire in cima al Tokyo Metropolitan Government Offices (la sede del governo metropolitano di Tokyo, salita gratuita), un grattacielo progettato dall’architetto Tange Kenzo, con due torri gemelle e una terrazza panoramica posta a 202 m di altezza. La vista sulla città è bella, con la fotogenica Cocoon Tower proprio davanti.

Aspettiamo l’accensione delle prime luci della sera e poi scendiamo per vedere l’enorme flusso di persone che si perde per le vie del quartiere di Shinjuku in mezzo a palazzi con mille luci al neon, grandi magazzini,  ristoranti più o meno lussuosi e viedoschermi pubblicitari. Dopo aver fatto un giro per Yasukuni-dori, la strada principale piena zeppa di izakaya (minuscoli ed eccentrici bar) ritrovo di scrittori ed artisti di Tokyo e per, Kabukichò, il quartiere a luci rosse più famoso della città, riprendiamo i nostri zaini depositati in uno dei box della stazione e andiamo finalmente al nostro albergo, prenotato due mesi fa con Booking e mai più sentito: avrà ancora la nostra stanza?

L’Euridome Villa è un hotel da 60 euro a notte per la doppia, con aria condizionata, bagno in camera e solo caffè a colazione. Come sempre la camera è piccola, tanto che dobbiamo infilare i bagagli sotto il letto per riuscire a muoverci. Si trova a soli 20 minuti a piedi dalla stazione di Tokyo, ma questo non vuol dire niente perché in questa città, a differenza delle altre, le distanze sono così grandi che ci si muove solo con la metro. Quest’ultima, tra l’altro, è composta da due linee appartenenti a due compagnie diverse: se paghi il biglietto per una, non puoi prendere l’altra. Noi abbiamo sempre usato la Tokyo Metro Line con il pratico biglietto valido per un giorno (600 yen = 4,5 euro), evitando la Toei Line, meno estesa.

L’indomani, con il cielo cupo, andiamo a vedere l’importante santuario shintoista di Meiji-jingù, dedicato all’imperatrice Shoken. Fu costruito nel 1920, distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito nel 1958. Il torii di legno alto 12 metri è stato scolpito con il tronco di un cipresso di 1500 anni. Vicino c’è il quartiere di Harajuku, la passerella di Tokyo, dove le ragazzine che si vestono in stile Lolita sfilano lungo Takeshita-dori, piena di negozietti che vendono vestiti adatti a loro.

Passando attraverso il quartiere degli stilisti di Omote-sando, abbellito da edifici di architetti famosi, ci spostiamo a piedi verso Shibuya, l’euforico quartiere dei giovani con i capelli ossigenati, pieno di negozi e locali aperti a tutte le ore. Di fronte alla stazione della metro c’è l’attraversamento pedonale più trafficato al mondo: appena il semaforo diventa verde centinaia di persone lo attraversano in tutte le direzioni. Si vede bene dal piano rialzato dello Starbucks.

Poco più in là, dentro una via laterale, si trovano diversi alberghi ad ore, frequentati soprattutto da giovani che vivono ancora in famiglia, a causa dell’alto costo degli alloggi, ma cercano un po’ di intimità. Lungo Dogenzaka Street, quasi di fronte ai grandi magazzini Uniqlo, abbiamo trovato uno dei pochi locali di Tokyo che servono udon, davvero buoni. Lungo una via principale ci attrae una delle tante aree fumatori rinchiuse da vetrate, sembra di essere allo zoo, dentro ci sono “animali” ormai rari in Giappone: i fumatori!

La sera ci spostiamo a Roppongi il quartiere dei musei a della copia della Torre Eiffel, chiamata Tokyo Tower, costruita nel 1958 e ben 13 metri più alta della sua gemella parigina. Al secondo piano (in Giappone non esiste il piano terra, per cui il secondo piano corrisponde al primo) è esposta la nostra nuova Fiat 500, l’unica automobile italiana che abbiamo visto in Giappone, oltre alle Ferrari.

Uno dei tanti negozi per "Lolite" di Harajuku
Takashita-dori, la via più importante del quartiere di Harajuku
Le commesse di questi negozi sembrano tante bamboline
Ognuna ha il suo particolare vestito
Il torii del tempio shintoista Meiji Jingu, alto 12 metri e costruito con il tronco di un cipresso di 1500 anni.
I contenitori di Sake posti davanti al tempio
Uno dei più grandi cimiteri di Tokyo si trova in mezzo alla città
Lo strano incrocio di Shibuya libero per il passaggio delle auto
Un attimo dopo è attraversato da centinaia di persone...tutto il giorno così
Una via laterale di Shibuya
Per strada si può fumare solo in determinate aree...rinchiuse
Il famoso negozio di abbigliamento 109
Gli alberghi ad ore giapponesi. Tariffa: 3.300 yen per 2 ore, 3.800 per 4 ore
Il quartiere degli stilisti di Omotesando
Strane architetture lungo il quartiere di Omotesando
Una via del quartiere di Shinjuku
Un piatto di udon insieme alla buonissima tempura di verdure 
Il palazzo della Cocoon Tower
La Tokyo Tower, del tutto simile alla sua gemella di Parigi, ma più alta di 13 metri 

2 commenti:

  1. Mi ero perso questo vostro ultimo viaggio, da un po' non curiosavo nel blog, L'emozione e il piacere é sempre quella della prima volta quando ho scoperto il vostro viaggio " verso l'India" Pagine salvate e che ancora vado a rileggere quando penso al mio sogno nel cassetto . Complimenti per i viaggi, ma sopratutto per l'entusiasmo che riuscite a trasmettere Grazie e un abbraccio

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  2. ... per distrazione non mi sono firmato. Scusa . . Ancora un saluto Danilo,

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