domenica 30 agosto 2015

Tokyo...dove nascono gli androidi

Oggi piove, tanto per cambiare, decidiamo di dedicare la giornata ai musei, cominciando dal Museo Nazionale dell’Innovazione e della Scienza, chiamato anche Mirai-kan. Questo museo si trova vicino alla Baia di Tokyo, su un’isola artificiale creata negli anni ’90. Per arrivarci bisogna prendere un divertente treno senza conducente della monorotaia Yurikamome che passa in mezzo ai grattacieli e infine attraversa il Rainbow Bridge.

Il Mirai-kan, che significa “edificio del futuro”, tiene fede al suo nome, perché al suo interno ci sono esposizioni che determineranno il futuro di tutti noi. In nessun Paese al mondo, come in Giappone, vengono immaginate, studiate e realizzate macchine dalle fattezze umane. Una delle attrazioni più seguite è lo show di Asimo, un robot umanoide che si muove, salta e corre con la stessa agilità di un essere umano. In altre sezioni si può dialogare con umanoidi teleguidati, cioè che si muovono e parlano ripetendo le azioni di una persona in lontananza. La somiglianza con gli esseri umani è impressionante. Distinguiamo: umanoide è un robot con caratteristiche umane, mentre un androide è un robot del tutto antropomorfo. Al piano superiore, dove si sale girando intorno ad un’enorme mappamondo, c’è un modello della Stazione Spaziale Europea, con tanto di camera da letto dei cosmonauti, a forma di loculo verticale, e gabinetto.

All’uscita ci spostiamo verso la baia per ammirare una copia ridotta della Statua della Libertà che si staglia sulla baia di Tokyo immersa nella foschia e dominata dal Rainbow Bridge. Lungo il percorso passiamo vicini ad un’enorme statua di Gundam, il robot da combattimento dei fumetti giapponesi.    
Torniamo in città e visitiamo il quartiere storico di Ueno, fatto di piccole vie alberate e case basse spesso in legno. Facciamo un giro fino al cimitero e lungo le vie addobbate a festa per una cerimonia che si svolgerà la sera. Ai lati delle vie sono già posizionati i templi in legno, sorretti da portantine, che apriranno la processione.

Nella zona di Ueno ci sono economiche ryokan in cui avremmo dormito se la pigrizia non ci avesse vinto: quando si è in una città, spostarsi di albergo è sempre una seccatura. Per curiosità le visitiamo… per quando torneremo a Tokyo.  Una è la Sawanoya ryokan – www.sawanoya.com – con 10 stanze quasi tutte con bagno e sauna in comune; la doppia costa 9720 yen (73 euro). L’altra è la Katsutaro Ryokan – www.katsutaro.com – , belle le stanze con bagno, ma poco interessanti quelle con il bagno in comune, visto che ha una semplice doccia; il costo delle stanze con bagno è di 11400 yen (86 euro). Entrambe sono indicate nella Lonely.

Asakusa, non lontana da Ueno, conserva un forte spirito di antichità. Il tempio buddhista Senso-ji è il più visitato della città, custodisce una statua dorata di Kannon, il bodhisattva della compassione. Ma non riusciamo a vederlo. Intorno c’è il tempio con il portale rosso chiamato Kaminari-mon e una pagoda a cinque piani ricostruita nel 1973. Il viale è pieno di bancarelle simili a quelle  del mercatino di Natale, dove al posto delle statue in legno della Madonna, ci sono quelle del Buddha. Vicino a tempio c’è l’interessante Kaminarimon Ryokan – www.kaminarimon.co.jp -, un po’ più lussuosa di quelle di Ueno e con prezzi poco più alti.

Torniamo in centro. A Rampogi Hill visitiamo il museo di design 21_21, progettato da Andò Tadaro, con una mostra temporanea di attrazioni scientifiche, realizzate utilizzando oggetti di recupero, come la serie di sacchetti dell’immondizia che si gonfiano e si sgonfiano a tempo, oppure un trenino che si muove al buio, proiettando con la luce dei suoi fanali delle sagome sul muro... interessante. Sempre a Rampogi saliamo sullo Sky Deck del Museo D’arte Mori, con una vista che domina tutta la città e la Tokyo Tower proprio davanti. Già che ci siamo diamo un’occhiata alla mostra temporanea sulla guerra del Vietnam.

Finiamo la visita di Tokyo facendo un giro per Ginza, il quartiere dei negozi d’alta moda, dove le donne in kimono attendono l’arrivo dei dirigenti d’azienda e dei politici.

Siamo stati ben cinque giorni in questa città, così grande che siamo riusciti a vederne solo una parte… il resto sarà per la prossima volta. I musei che chiudono alle 17 e il buio che arriva poco dopo le 18 hanno sicuramente contribuito a limitare le visite. Molto tempo è stato perso anche nella metro, per spostarci da un quartiere all’altro, un vero mondo sotterraneo dove talvolta bisogna camminare anche più di mezzo chilometro per spostarsi da una linea all’altra.

Domattina si torna in Italia con un volo dell’Aeroflot, prima  verso Mosca, poi Venezia. Voleremo proprio sopra le città che abbiamo visitato e sarà come cancellare a ritroso tutto quello che abbiamo percorso via terra. Un abbraccio a tutti.

La copia della statua della libertà nella baia di Tokyo. Sullo sfondo il Raimbow Bridge.

Vista dalla monorotaia Yurikamome che conduce alla baia di Tokyo. Il treno viaggia senza conducente.

Il grande mappamondo all'interno del Museo Nazionale dell'Innovazione e della Scienza  

L'uscita di Asimo, il robot della Honda che corre, salta e balla come un essere umano.

Tutti incantati a guardarlo

Chi è l'androide? ...lei parla e dialoga con le persone..teleguidata a distanza

Il pupazzo-bambino parla, muove la testa, la bocca e gli occhi esattamente come un essere umano

Anche lei può dialogare con le persone, teleguidata a distanza. Una telecamera riproduce gli stessi movimenti della testa di una persona che parla a distanza.

Un statua gigante di Gundam, il robot da combattimento dei fumetti giapponesi

Asakusa: il portale rosso Kaminari-mon del tempio di Senso-ji

Asakusa: la pagoda a cinque piani alta 55 metri del tempio di Senso-ji

Asakusa: risciò per i turisti trainati a piedi

Ingresso del National Art Center...ecco come non farsi rubare gli ombrelli

Ingresso del museo: disinfettarsi le mani prima di entrare!

L'interno del National Art Center, opera dell'architetto Kisho Kurokawa

Negozi dell'alta moda nel quartiere di Ginza

Un incrocio di Ginza

Un centro commerciale di Ginza

Pepper, il piccolo androide messo in vendita e andato a ruba: 1800 esemplari venduti in poco tempo.

Rampogi Hill: la grande opera in ferro, raffigurante un ragno, ai piedi del Museo d'Arte Mori

Una mostra temporanea sulla guerra in Vietnam all'interno del museo Mori di Rampogi Hill

Un quartiere "cubista" ai piedi della Rampogi Hill, visto dallo Sky Deck del museo

Sky Deck del museo: vista della Tokyo Tower e sullo sfondo la baia di Tokyo

Il museo d'arte moderna 21_21 progettato da Andò Tadaro

I suggestivi interni del museo 21_21

Un'installazione scientifica nel museo 21_21

Un'altra installazione nel museo 21_21: nella stanza buia un trenino giocattolo con un faro davanti, si muove creando delle ombre sul muro

Museo Miriakan: il gabinetto all'interno della Stazione Spaziale Internazionale

Una cabina personale (simile a quella di Samanta Cristoforetti) con letto verticale, tavolo personale e vista sul mondo...nel vero senso della parola.

...saluti dallo spazio...le fragole maturano anche qua!

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