martedì 4 agosto 2015

Viaggio al 38° parallelo, dove le due Coree si dividono

Malgrado le apparenze, l’opulenza di Seul e la tranquillità dei suoi abitanti, le due Coree sono in guerra da 65 anni e ogni tanto ancora si sparano sulla linea di demarcazione (DMZ, Delimitarized Zone) che corre lungo il 38° parallelo. La visita ai luoghi simbolo di questa divisione è una delle escursioni turistiche più gettonate per chi passa per Seul, trovandosi solo a una cinquantina di chilometri da quella che è considerata una delle linee più conflittuali del mondo intero. Il turismo è il lato kitsch di questa guerra, ma è anche il segnale che, tutto sommato, la tensione è più sopportabile.

La zona smilitarrizzata che divide la penisola coreana in Nord e Sud iniziò come una semplice linea tracciata su una mappa nel 1945 dagli americani, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, per facilitare la resa dei giapponesi. La parte nord andò sotto l’influenza della Russia, mentre quella a sud rimase sotto l’appoggio degli Stati Uniti. Con gli anni la tensione fra le due coree salì fino allo scoppio della guerra nel 1950. Dopo tre anni di combattimenti, 4 milioni di morti e oltre 200.000 feriti, nel 1953 fu firmato l’armistizio con la creazione di una zona di sicurezza larga 4 km per tutti i 250 km di confine. Questa fascia, in cui è vietato a chiunque di entrare, è diventata negli anni una zona protetta dove la flora e la fauna hanno potuto svilupparsi al riparo dei danni creati dall’uomo e ora vi trovano rifugio diverse specie in via di estinzione.

La “gita” nella zona di divisione deve essere fatta con delle agenzie autorizzate, che per l’equivalente di una quarantina di euro ti fanno visitare quatto punti. Il primo è l’osservatorio (Dora Observatory), una piattaforma sopraelevata con decine di binocoli che ti permettono di osservare l’altra parte del “muro”, la Corea del nord, uno dei paesi più reclusi e misteriosi del mondo. Non si vede granché, soprattutto per la scarsa visibilità, ma tutti pagano l’obolo di 500 Won al telescopio e ci provano.

La seconda tappa è uno dei quattro tunnel scavati nel tempo dai nord coreani in previsione di un attacco al sud, scoperti dai sudcoreani negli anni ‘70….per entrarci ci si mette un elmetto e si scende in profondità, visitando i primi 435 metri di un tunnel lungo 1.670 metri; niente di che, ma l’idea di essere sotto alla “terra di nessuno” è emozionante. Nella terza tappa si visita l’Imjingak Park, un monumento dedicato ai cinque milioni di coreani che hanno perso la casa al momento della creazione della linea di separazione. Molte di queste famiglie sono state divise, una parte è rimasta al nord e una al sud…da allora non si sono più visti.

L’ultima sosta è la nuovissima stazione dei treni che sorge nel punto in cui è stata interrotta la linea ferroviaria che collegava le ferrovie del Nord con quelle del Sud prima della divisione. La stazione è nuova e praticamente vuota (chi vuoi che venga fin qua!)… ci si chiede il senso di spendere i soldi per un’opera così inutile. La guida spiega che i soldi per la ricostruzione della stazione sono stati donati da privati che sperano nella riunificazione dei due paesi, una specie di monumento alla speranza.

Dopo sette ore saliamo sul minibus e ritorniamo verso Seul, pensando che tutte le visite fossero finite. Invece no, anche in Corea del Sud i tour comprendono la tappa finale in un negozio. A noi è toccata la descrizione di tutto il processo di produzione del ginseng, di cui i coreani sono grandi coltivatori. Ci offrono vari assaggi che ci tirano un po’ su… beh, forse, lo scopo di questo stop era proprio questo.

Le prime barriere 
DMZ, Delimitarized Zone
Muri in mezzo alle risaie
Un contadino passa il check point
Filo spinato ovunque
Tutti alla ricerca della Corea del Nord
L'ultimo treno circolante prima che i binari fossero interrotti dalla linea di separazione
La zona cuscinetto è piena di mine
Il popolo spinge per la riunificazione delle due Coree
Cartello pieno di speranza: prossima fermata PYEONGYAN (Corea del Nord)
Preghiere di pace lungo la rete di separazione

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